La stagione 2024 della produzione di olio di oliva in Italia è stata caratterizzata da una serie di sfide per i produttori, che hanno visto un andamento altalenante delle rese e della qualità. Le condizioni climatiche variabili, con un mix di caldo intenso durante l’estate e piogge abbondanti a inizio autunno, hanno determinato una produzione disomogenea delle olive, con una quantità inferiore di frutti in alcune aree e una maturazione irregolare in altre.
La resa delle olive
In Toscana il problema maggiore è stata la resa; principalmente a inizio raccolta, molti produttori hanno ottenuto rese anche molto inferiori al 10% e nonostante l’abbondanza di frutti e la loro buona qualità, l’olio prodotto è stato sicuramente al di sotto delle aspettative in termini di quantità.
Molto probabilmente la raccolta è iniziata quando i frutti non avevano ancora raggiunto la maturità tecnologica e le abbondanti piogge di settembre hanno contribuito a peggiorare il rapporto olio/acqua all’interno delle olive. La situazione è poi migliorata nel mese di novembre con le rese che piano piano sono tornate su valori “normali”.
La qualità dell’olio di oliva
Come ogni anno nel laboratorio di ricerca chimica CDR “Francesco Bonicolini” abbiamo eseguito le analisi di acidità, il numero di perossidi e la concentrazione di polifenoli con CDR OxiTester su campioni di olio provenienti da diversi luoghi in Toscana, per determinare gli esiti della campagna olearia 2024 per quanto riguarda la qualità. A questo proposito si può dire che almeno in Toscana la situazione è stata discreta. La mosca olearia non ha fatto danni particolari e per questo i valori di acidità sono stati ottimi.
I risultati delle analisi dell’olio con CDR OxiTester
riportiamo nella seguente tabella i risultati delle analisi fatte sui campioni di olio a nostra disposizione:
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I valori della tabella sono ordinati in base al valore di polifenoli, in ordine decrescente.
Infatti, com’è noto, i polifenoli rappresentano elementi di grande valore in un olio d'oliva: una loro concentrazione più elevata migliora le caratteristiche sensoriali, indica un processo produttivo ottimale, potenzia i benefici per la salute e prolunga la durata di conservazione nel tempo.
Di seguito la mappa della concentrazione di biofenoli/polifenoli nell’olio prodotto nelle varie zone della Toscana
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In generale la qualità degli oli analizzati è risultata molto buona, con delle acidità significativamente basse, a conferma di una eccellente qualità dei frutti. Questo parametro è risultato in media 0,14 % (di acido oleico), più basso dei due anni precedenti e ovviamente molto al di sotto del limite di legge.
Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche legate al parametro polifenoli invece la media dei valori è stata 430 mg/Kg che è il dato più basso degli ultimi anni, gli oli in genere non hanno mostrato spiccate note amare o piccanti anche se la bassa acidità sicuramente ha aiutato comunque ad apprezzare il gradito gusto di olio nuovo.
Niente da segnalare riguardo al parametro perossidi che ovviamente su oli appena franti risulta generalmente basso, quest’anno il valore medio è stato di 5,4 meqO2/Kg. Questo parametro diventa poi molto importante durante la conservazione del prodotto e sarà buona pratica monitorarlo periodicamente.
Conclusioni
In definitiva possiamo dire che per quanto riguarda la qualità è stata un’annata positiva; l’assenza di difetti sui frutti ha permesso di avere acidità e perossidi molto bassi senza quindi alcun rischio di classificazione degli oli, anche se probabilmente sono mancate quelle note organolettiche che caratterizzano gli oli della nostra regione. La produzione non è stata abbondante a causa soprattutto di rese basse ad inizio raccolta e a conferma del fatto che le anomalie climatiche non possono essere trascurate ma anzi le decisioni operative devono tenerne conto consapevolmente.
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