In un contesto in cui si fa sempre più attenzione all’impatto ambientale e ai costi dell’energia impiegata nei processi di analisi, anche la Chimica Analitica spettroscopica ha iniziato la ricerca di metodologie analitiche di basso costo, veloci e semplici anche per chi non è specializzato in tecniche da laboratorio.
Un esempio applicativo è rappresentato dai sistemi di analisi CDR FoodLab® che specializzano e ottimizzano l’impiego della tecnologia fotometrica in termini di costo, di quantità di reagente utilizzato e di tempo di analisi.
I sistemi di analisi CDR FoodLab si basano sull’utilizzo di “micrometodi”, che prevedono l’impiego di ridotte quantità di campione utilizzato per le analisi: ne consegue una significativa diminuzione del consumo di reagenti chimici e biochimici. Confrontando i “micrometodi” con i tradizionali metodi di riferimento, possiamo subito notare la notevole riduzione dei residui da smaltire.
Inoltre, combinando l’utilizzo dei micrometodi con l’ottimizzazione delle procedure analitiche, grazie anche all’impiego di reattivi pre-infialati e pronti per l’uso, i controlli di qualità sulla linea di produzione alimentare possono essere effettuati direttamente, senza dover più trasferire i campioni verso i laboratori di analisi. Ne consegue un discreto risparmio di tempo e un aumento dell’efficacia di controllo, specialmente nel caso della misurazione di parametri in rapida evoluzione come nei processi ossidativi.
Come dimostra lo studio condotto dal Laboratorio di Chimica Analitica dell’Università di Atene su campioni di olio di oliva, la semplificazione e il ridotto impatto energetico dei protocolli di analisi, consentono di sviluppare nuove tecniche di valutazione della stabilità ossidativa in alternativa ai metodi tradizionali. Queste tecniche, se applicate alla filiera produttiva, determinano come risultato il miglioramento del livello qualitativo del prodotto alimentare.
Sempre sull’olio extravergine di oliva sono stati sviluppati metodi di misura rapida del contenuto di biofenoli, che hanno riscontrato una ottima correlazione con i metodi di riferimento internazionali.
L’argomento è stato trattato dal Professor Massimo Innocenti del dipartimento di chimica dell’Università di Firenze, in occasione del convegno ISA (Incontro di Spettroscopia Analitica) tenutosi a Matera dal 29 maggio al 01 giugno scorso.
Preziosi contributi allo studio proposto dal Professor Innocenti, sono stati offerti dal Dott. Simone Bellassai, il Dott. Simone Pucci e il Dott. Paolo Giusti ricercatori dei laboratori chimici di CDR.
L’ISA (Incontro di Spettrografia Analitica) è un evento che si rivolge prevalentemente ai ricercatori del mondo accademico e di strutture pubbliche e private interessati allo stato dell’arte nel campo delle più moderne tecniche spettroscopiche ed al loro impiego in ambito analitico.
L’edizione ISA2016 è stata organizzata dall’Università della Basilicata, dall’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» e dalla Società Chimica Italiana e si è articolata in conferenze plenarie, comunicazioni orali e poster, alle quali hanno contribuito professionisti provenienti da tutte le aree di interesse della Spettroscopia Analitica.